Centro nutrizionale a Namugongo, Kampala, Uganda
In Uganda 130 bambini su 1.000 muoiono prima di aver compiuto i 5 anni di vita; 82 di loro prima di raggiungere un anno di età (cfr. Rapporto Unicef 2009 sulla condizione dell’infanzia nel mondo).
Una mortalità infantile così elevata è dovuta a numerose cause fra le quali, oltre a malattie endemiche e ad altre patologie, la malnutrizione è una delle più rilevanti. Il progetto “Centro nutrizionale” di Namugongo vuole contrastare proprio la malnutrizione diffusa, per ridurre sensibilmente la mortalità infantile in questa regione.
Namugongo è una località situata a 16 chilometri a nord-est di Kampala, la capitale dell’Uganda. Ha sede qui l’associazione NASSO (Assistenza Sociale Namugongo), con la quale l’AMU ha realizzato negli anni scorsi alcuni progetti in ambito sanitario. Fra questi, la clinica “Zia Angelina”, costruita grazie al lascito di una maestra calabrese e inaugurata nel 2000: si tratta di un poliambulatorio di oltre 300 metri quadri con annesso un reparto maternità, un laboratorio per le analisi cliniche e un dispensario.
La regione si sta popolando sempre di più a causa della crescente urbanizzazione che vede una massiccia immigrazione, spesso di interi nuclei familiari, dalle campagne alle città, con tutti i problemi connessi. Per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, alla fine del 2008 la NASSO ha condotto una ricerca sullo stato di salute di 157 famiglie, con figli al di sotto dei 5 anni.
La ricerca ha mostrato che il 26,7 % delle persone contattate può consumare solo un pasto al giorno e che l’82,1% consuma raramente cibi proteici (come carne, uova e pesce). L’alimentazione si basa quasi esclusivamente su alimenti ad alto contenuto di carboidrati: mais, matoke, cassava.
Le carenze nutritive sono comuni, e rendono la popolazione, in primo luogo i bambini, molto più sensibili ad infezioni e a deficit nello sviluppo: per esempio il 43,7 % degli intervistati soffre di febbri ricorrenti e malaria e il 68,5% è colpito frequentemente da infezioni influenzali.
A conclusione della ricerca, con il supporto della clinica, la NASSO ha elaborato un progetto nutrizionale e lo ha presentato alla comunità e alle autorità locali, per accertarsi che fosse sentito come una cosa utile alla popolazione. Tutti si sono mostrati favorevoli, anzi entusiasti del progetto.
Nel mese di marzo 2009 si è ottenuto il permesso di costruire un Centro dove svolgere le attività previste, in un’area non ancora utilizzata del terreno su cui sorge la clinica. Il Centro Nutrizionale avrà alcuni locali per accogliere i bambini, aule per la formazione e una cucina per la preparazione del cibo; ci sarà anche un orto per la coltivazione di alcuni ortaggi.
Mentre il Centro è in costruzione, il programma sanitario-nutrizionale è già stato avviato con 20 bambini, sotto una tettoia provvisoria. Una volta completato l’edificio, nel primo anno si potranno accogliere 50 bambini, con la possibilità di aumentare il numero negli anni successivi.
I bambini staranno presso il Centro tutte le mattine fino all’ora di pranzo ed avranno a disposizione 3 pasti (colazione, merenda e pranzo), preparati anche con l’aiuto delle mamme che si avvicenderanno a turno in cucina.
Il progetto prevede, in sintesi:
• cure mediche per bambini al di sotto dei 5 anni;
• fornitura di cibo (3 pasti al giorno), usando gli alimenti presenti nel territorio, arricchiti con proteine e vitamine;
• corsi di formazione per le madri e per le altre persone che si prendono cura dei bambini, che impareranno a coltivare piante utili per l’alimentazione e a cucinare cibi nutrizionalmente equilibrati;
• servizio educativo e ricreativo durante le ore in cui i bambini sono in osservazione.